Schiavi d’Abruzzo
Schiavi d'Abruzzo è un pittoresco villaggio medievale fortificato situato in una posizione privilegiata tra le montagne, nella parte più meridionale della provincia di Chieti, al confine con il Molise. Schiavi d'Abruzzo è diviso in nove contrade composte da case rurali, mentre il cuore del villaggio si trova sulla sommità di una collina a 1.172 metri sul livello del mare.
Il centro storico risale approssimativamente al XV secolo ed è caratterizzato da case con muri inclinati—case fortificate—spesso adornate con archi e passaggi; si tratta di costruzioni realizzate principalmente in pietra calcarea, tipiche dei villaggi fortificati.
In questa terra impregnata di storia, dove i confini tra mito e realtà si fondono, si trovano le tracce di un antico popolo fiero e coraggioso: i Pentri, una delle quattro tribù dei Sanniti. Le tracce dei loro passi sono visibili ancora oggi grazie alla scoperta di insediamenti protostorici, i cosiddetti Templi Italici, che si ergono come testimoni silenziosi di un'epoca lontana nella frazione di Taverna, nella località di Torre.
Il nucleo medievale attuale sembra avere origine da una colonia di slavi emigrati dalla Dalmazia. Il nome compare per la prima volta in documenti storici del 922, conservati nel Monastero di Montecassino. In particolare, si fa riferimento a una donazione effettuata dal conte Berardo Borrello di San Eustachio di Pietrabbondante, nella quale si menzionano proprietà situate nel territorio di Sclavi. La storia del villaggio si definì nel XII secolo, durante l'epoca normanna, quando Roberto da Sclavo, conte di Caiazzo, giunse in queste terre e fondò il castello, che prese il nome di Schiavi in suo onore. Con il passare dei secoli, il villaggio subì diverse dominazioni, diventando prima parte della illustre Abbazia di San Giovanni in Venere e successivamente passando nelle mani di famiglie nobili, con gli ultimi a lasciare il loro segno che furono i Caracciolo, principi di Santo Buono.
Il nome del villaggio subì una modifica significativa con l'aggiunta del termine "Abruzzo" solo dopo l'Unità d'Italia, con il Regio Decreto n. 1140 del 22 gennaio 1863.
Punti di Interesse
La Chiesa di San Maurizio, situata nel centro storico, ha le sue radici nell'epoca medievale ed è stata oggetto di significative restaurazioni. Tra i suoi tesori artistici spicca la cantoria in legno realizzata da Francesco d'Onofrio, testimonianza dell'abilità artigianale dell'epoca.
L'Area Archeologica conosciuta come Area Sacra dei Templi Italici è un vero e proprio tesoro storico dei Monti Frentani. Qui si trovano due edifici di culto di notevole importanza: il tempio maggiore, che risale agli inizi del II secolo a.C., e un secondo edificio più piccolo aggiunto agli inizi del I secolo a.C.
Per chi desidera immergersi nel passato in modo coinvolgente, è possibile visitare su prenotazione il Museo Archeologico, che offre una sintesi dei reperti e degli studi relativi all'Area Sacra dei Templi Italici. Un'altra finestra sul passato è il Museo delle Tradizioni Contadine, dove, tra antichi strumenti agricoli e opere artigianali, è stato ricreato il mondo dei contadini e dei pastori di un tempo, documentato da numerosi documenti storici e fotografie.
Schiavi d'Abruzzo non è solo un luogo di interesse storico, ma anche un angolo dove la ricca eredità culturale è mantenuta viva, invitando i visitatori a scoprire e apprezzare le tradizioni e la storia che hanno plasmato questa affascinante comunità.
Fuente: https://visitmontifrentani.it/luoghi/schiavi-dabruzzo-22020