Valle del Trigno
Il fiume Trigno nasce dal Monte Capraro a 1.150 metri sul livello del mare, nella località di Capo Trigno, nel comune di Vastogirardi, in provincia di Isernia.
Entrando nella provincia di Campobasso, il fiume segna il confine con l'Abruzzo (provincia di Chieti), separandosi solo in due brevi tratti: il primo nel comune di Trivento e il secondo nel comune di Montenero di Bisaccia, per poi sfociare nel Mar Adriatico dopo un percorso di 85 km.
Il fiume Trigno dà origine a una valle ampia che nella sua parte iniziale è più stretta e incassata, mentre approssimativamente dal comune di Celenza sul Trigno diventa più ampia e pianeggiante. Lungo il Trigno e le sue pendici si trovano 8 Siti di Importanza Comunitaria (S.I.C.) di particolare interesse per la conservazione, elencati di seguito:
- Bosco di Collemeluccio – Selvapiana – Castiglione – La Cocozza – Superficie: 623.900 ettari – Provincia: Isernia;
- Gola di Chiauci – Superficie: 120 ettari – Provincia: Isernia;
- Fiume Trigno, località Cannavine – Superficie: 410 ettari – Provincia: Isernia;
- Fiume Trigno (confluenza Verrino-Castellelce) – Superficie: 871 ettari – Provincia: Isernia;
- Fiume Trigno (corso medio e basso) – Superficie: 996 ettari – Provincia: Chieti;
- Macchia Nera – Colle Serracina – Superficie: 525 ettari – Provincia: Campobasso;
- Foce del Trigno – Marina di Petacciato – Superficie: 747 ettari – Provincia: Campobasso.
Strettamente correlati ai siti sopra menzionati, lungo la valle del Trigno si trovano anche:
- Montagnola molisana – Superficie: 658.600 ettari – Provincia: Isernia;
- Torrente Verrino – Superficie: 9.300 ettari – Provincia: Isernia;
- Colle Gessaro – Superficie: 66.400 ettari – Provincia: Campobasso;
- Gessi di Lentella – Superficie: 43.600 ettari – Provincia: Chieti.
La presenza di tanti habitat protetti, considerati prioritari dall'Unione Europea, manifesta chiaramente il grande valore naturalistico di questa valle ancora poco conosciuta.
In tempi antichi, il fiume era chiamato Trinius ed era conosciuto dalle popolazioni italiche, poiché diversi centri importanti di questa origine dominavano la sua valle. Tra questi, i più famosi sono Pietrabbondante, Trivento, Schiavi D’Abruzzo e Montefalcone del Sannio. Sul Trigno esisteva un piccolo porto che serviva i Balcani, forse identificabile con il Trinium portuosum menzionato da Plinio il Vecchio.
Nei pressi di Roccavivara, sulla riva destra del Trigno, si trova la Chiesa di Santa Maria in Canneto, una vera gemma dell'arte romanica, circondata da un piccolo boschetto che si affaccia direttamente sulle rive del fiume.
Proseguendo, il Trigno entra nella zona del complesso industriale di San Salvo. Fino a poche decine di anni fa, la Piana di Sant'Angelo, dove oggi si trova il complesso industriale di San Salvo, ospitava una vastissima foresta di pianura, considerata la più grande d'Abruzzo, che si estendeva fino alla foce del Trigno.
Fuente: https://visitmontifrentani.it/valle-del-trigno-20126