Torino di Sangro, Vasto, San Vito Chietino, Rocca San Giovanni, Francavilla al Mare
Chi pedala lo sa: con il fresco si va meglio, specialmente in estate. Così, si imposta la sveglia a orari improbabili, si prepara la bici e si approfitta delle prime ore del giorno, sia durante un viaggio in bicicletta che per una semplice escursione giornaliera. Bisogna dire che lungo la Via Verde della Costa dei Trabocchi, il paesaggio aiuta, e le albe accompagnate da moli sul mare, trabocchi e persino una Sirenetta fanno dimenticare le poche ore di sonno.
Il Molo sul Mare
Alle spalle c'è il Palazzo Sirena con una scultura sulla facciata che rappresenta la mitica fontana dei venti, e di fronte c'è il mare. In un'unione ideale, ecco il molo, punto di riferimento e d'incontro per molti ciclisti. Così, si parte con le parole di Gabriele d'Annunzio su Francavilla al Mare: “In lontananza, nel cielo limpido, la silhouette di Francavilla è nitida e agilissima tra il verde; più lontano, foschie dolci di violetto.” Niente male! E questo è solo l'inizio.
I Trabocchi sul Molo
Lo scrittore nato a Pescara accompagna questa poetica pedalata all'alba con la vista dei trabocchi sul molo di Marina di San Vito. Il sole si gonfia e si dirige verso la "terra delle ginestre," per dirla con le parole di d'Annunzio.
Alba Rossa
Proseguendo lungo la pista ciclabile, ecco uno dei trabocchi più iconici lungo questo tratto di costa: il Turchino. Sempre bello, più poetico all'alba o al tramonto, e soprattutto questo raccontato da Gabriele d'Annunzio. Tramonti in bici lungo la Via Verde.
Il Trabocco con la Rete
Al Trabocco Tufano è ancora in funzione l'argano utilizzato per "sollevare" la rete, con un meccanismo che ricorda quello del "trappeto a trabocco," il macchinario utilizzato per pressare le olive. Dalla replica dell'attrezzatura tra terra e mare, un'origine probabile del termine "trabocco" (oltre a "traboccare" nel senso di "traboccare" di pesce dalla rete).
Trabocco sulla Roccia
Tutti i trabocchi si appoggiano sulle rocce, e quello di Le Morge non fa eccezione. Anche il suo nome, derivato dal latino "murex," cioè "roccia, pietra appuntita," lo ricorda. Queste strutture apparvero all'inizio del 1600, quando un gruppo di ebrei provenienti da varie parti - Spagna, Germania e Francia - arrivò in queste zone, abbandonate all'epoca dopo il terremoto e maremoto del 1627. Con le dovute ristrutturazioni, sono giunte fino a oggi.
Il Canto della Sirenetta
Dopo aver superato Punta Aderci, si va in direzione di Vasto Marina, dove si saluta la Sirenetta. Il Monumento alla bagnante si trova sulla roccia di Scaramuzza dal 1979, opera dello scultore abruzzese Aldo D'Adamo.
Fuente: https://saporiabruzzo.it/consigli/alba-bici-con-trabocchi-e-sirenetta-21269